Torneremo a correre?
- g-ruggeri
- 3 dic 2024
- Tempo di lettura: 5 min
Ciao a tutti i miei lettori, anche se ancora pochi o quasi nulli 😉
Mi scuso con voi per questa mia assenza dal blog ma gli infortuni che mi hanno colpito in questa stagione mi avevano lasciato con molti dubbi e paure.
Non sapevo nemmeno se mai sarei potuto tornare a correre e a praticare sport, ma per fortuna non è andata così 😊
Ma andiamo con ordine.
Il tutto ha inizio il giorno 29.06.2024 durante la bellissima gara del Morobbia Trail.
A pochi metri dalla partenza subisco una brutta distorsione alla caviglia sinistra che sul momento non mi da fastidio e mi fa continuare la gara ma che ben presto si sarebbe rilevata essere un disastro per il resto della gara.
Sulla salita tutto sembra filare liscio ma in discesa inizia il calvario, altre 4/5 distorsioni prima del traguardo per, morale della favola, piede gonfio e parecchio dolorante.
Della gara racconterò in un post a seguire ma lo sconforto era tanto, il dolore fortissimo.
Gli esami medici hanno mostrano che non c’era nessuna frattura ne di ossa ne di tendini o legamenti ma due edemi ossei che vorranno diverse settimane per il riassorbimento completo.
Inizia quindi il percorso riabilitativo con bene in testa il resto della stagione da portare a termine e come obiettivo non sfigurare alle finali della Golden Trail Series che si sarebbero svolte a Cardada tra il 17 ed il 20 Ottobre 2024.
Il tempo per riprendersi sicuramente non manca e quindi sotto con esercizi e rinforzo.
Tutto sembra filare liscio sino al fatidico giorno, il 28 agosto 2024.
La mattina mi alzo come sempre per andare al lavoro. Un leggero mal di schiena accompagna il mio risveglio, ma come spesso capita viste le mie due ernie.
Verso le ore 09:00, mentre mi trovo in ufficio sento le prime fitte dritte in mezzo alla schiena come a dirmi….oggi qualche cosa non va.
Stringo i denti e chiamo il dottore per fissare un appuntamento per il giorno seguente e riprendo il mio normale servizio.
Alle ore 10:15, faccio per alzarmi dalla sedia, e una coltellata mi entra dritta in mezzo alla schiena facendomi accasciare al suolo urlando dal dolore.
Da quel momento, per 8 giorni non sono più stato in grado di alzarmi.
Ogni tentativo di muovermi era come se una lama mi trafiggesse la schiena.
I colleghi allertano l’ambulanza i quali medici, una volta giunti in ufficio, procedono a sedarmi per il trasporto in ospedale.
Nei giorni a seguire i test sono molti e i medicamenti assunti per placare i dolori altrettanti ma con scarsi risultati.
La paura e lo sconforto aumentavano di giorno in giorno e mi facevo domande del tipo…sarò ancora in grado di reggermi sulle mie gambe.
Ogni tentativo di alzarsi dal letto scaturiva in una pugnalata alla schiena facendomi accasciare su me stesso facendomi piombare in un oblio di paure ogni volta che ci provavo.
Sul trattamento medico in Ospedale evito di esprimermi che è meglio perché quanto vissuto è stato veramente uno schifo.
Dopo 8 giorni di letto senza riuscire ad alzarsi ma con dei leggeri miglioramenti stringo i denti e con forti dolori mi metto in piedi e faccio qualche passo.
È il momento che mi dico che sarei tornato a casa perché io li non ci volevo più stare attaccato a Chetamine e Fentanile tutto un giorno per nulla.
Con il fisioterapista dell’Ospedale vado a provare a fare una rampa di scale e stringendo i denti per il dolore mi trascino su quella rampa come se stessi scalando una delle cime delle mie amate montagne.
Parlo con il medico e comunico la mia volontà di tornare a casa e lui, un po’ reticente viste le mie condizioni, acconsente e mi lascia andare.
Inizia un secondo percorso riabilitativo fisioterapico, un percorso molto doloroso perché io le gambe a tutti gli effetti non riesco più ad alzarle e stenderle ed il motivo, dopo tre settimane ancora non lo so.
I medici insistono sul fatto che siano delle contratture muscolari ma io rimango sempre molto scettico della loro diagnosi.
Dopo tre settimane dalla mia dimissione vengo convocato dalla neurochirurgia dell’ospedale e al medico comunico che io fatico ancora a camminare ed ho ancora dolori nell’alzare le gambe.
Lui mi chiede che sport praticassi e alla mia risposta che amavo correre in montagna per tutta risposta mi dice “trovati un altro hobby che ti faccia stare bene che non sia sport e se il dolore non ti passa tra un mese ci rivediamo e ne riparliamo perché la tua schiena sta collassando e le vertebre dove hai l’ernia si stanno chiudendo.”
Potrete non credermi ma queste sono state le sue parole esatte.
Io a fatica stavo trattenendo le lacrime per lo sconforto e lui ancora mi guarda e mi dice “Le ho dato una bella batosta vero? Ma purtroppo e così, deve farsene una ragione”.
Io mi alzo da quello sedia in quello studio e con il magone e le lacrime lascio lo studio dicendomi…questa volta è finita veramente, non tornerò mai più a correre ☹
Il giorno seguente mi guardo allo specchio e mi dico, col cazzo che io non corro più, io voglio un secondo parere perché non accetto di non poter più fare ciò che amo.
Così vado dal mio medico di famiglia il quale rimane basito dalle parole del neurochirurgo e in aggiunta mi comunica che la sua soluzione/intenzione sarebbe quella di fissarmi le ultime tre vertebre così da impedire ulteriori cedimenti della schiena.
Fissiamo così un appuntamento presso la Schultess Klinik di Zurigo dove mi vengono rifatti tutti gli esami del caso e dove il neurochirurgo che mi ha preso a carico mi comunica che assolutamente la mia schiena non è da operare ne tanto meno da fissare perché le vertebre non si stanno chiudendo come dettomi in Ticino.
Il medico, mentre mi spiegava il tutto, mi mostrava anche le varie radiografie e tac dove spiegava di non vedere appunto i cedimenti indicati in Ticino. Mi informava che si c’erano le ernie ma che se proprio un giorno si dovrà intervenire sarà semplicemente per una pulizia dell’ernia ma non per un fissaggio delle vertebre.
Un misto di gioia e schifo mi persuade, gioia perché capisco di poter tornare a fare quello che amo e schifo perché penso a cosa avrebbero potuto farmi in Ticino senza che fosse necessario.
Chiedo al medico se avessi potuto continuare con lo sporto e quando gli dico che io pratico la corsa in montagna la risposta è assolutamente si.
Mi spiega che la cosa importante è che io non debba aver nessun male e nessun fastidio mentre pratico l’attività sportiva.
Mi dice inoltre di cominciare tutto il rinforzo muscolare della colonna e della parte interessata così di andare a sostegno della zona delle ernie.
Ora io mi chiedo, per fortuna che io sono uno che ha la testa dura e che non accetta di buon gusto quando mi viene detto di non poter più fare ciò che ama, ma se al posto mio vi era una persona la quale si fida dei medici cosa gli avrebbero fatto? E quali sarebbero state le conseguenze per lui? Meglio non farsi troppe domande ed essere felici di non aver accettato quel parere.
In Ticino inizia quindi il “massacro” muscolare della mia schiena e pian piano i dolori sono andati ad attenuarsi sino a quasi sparire del tutto. Da tre settimane ho ripreso con dei primi allenamenti di corsa sotto l’occhio vigile del nuovo coach Giuliano Conconi.
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I primi risultati già iniziano a vedersi e pian piano posso tornare a pensare alla nuova stagione 2025 che si avvicina alla porta.
Questo per dirvi, non fidatevi mai della prima opinione che vi danno, specialmente se in ballo ci sono i vostri sogni e le vostre passioni.
Sportivi saluti a tutti voi 😊
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